Uno. Ridere e far ridere.
Due. Una canzone nuova scoperta per caso e apprezzata subito.
Tre. Ringraziare.
Quattro. Chiacchierare con mia madre.
Cinque. L’alba, quando non la raggiungo da solo.
Sei. All’improvviso l’odore della pioggia in mezzo a questo caldo asfissiante.
Sette. Certe frasi di certi libri.
Otto. La schiuma che la birra lascia sulle labbra.
Nove. Tutta questa gente bellissima attorno.
Dieci. Il profumo del mio bagnoschiuma nuovo.
Undici. Mio fratello: “Quando torni mi porti al mare?”
Dodici. Una ricetta imparata a Bruxelles da un nuorese.
Tredici. La mia camicia azzurra e il verde in cui è immersa.
Quattordici. I concerti del mio migliore amico.
Quindici. Le vecchie corrispondenze, rilette.
Sedici. La serenità di mio padre che mi ripete: “Coraggio.”
Diciassette. Un vuoto dentro che fa rimbombare anche le cose belle un po’ più forte.
Diciotto. Correre, con o senza auricolari.
Diciannove. La matita e la gomma, gli spray; i fogli e i muri.
Venti. Scrivere.