Non aveva mai messo un sogno da parte, fino a che non la incontrò.
E quel giorno costruì un piccolo tavolo rotondo, con l’aiuto del padre.
Sul tavolo c’era spazio solo per un portafoto e una lampada – che in genere teneva accesa.
Il tavolo aveva un cassetto. Sulla maniglia del cassetto c’era appeso un ciondolo.
Presto il cassetto si riempì di fogli, dediche e foto.
Mese dopo mese, poi, aggiungeva dei sogni – i cassetti sono i luoghi più adatti per conservarli, è risaputo.
Era diventato un bellissimo cassetto, ma era colmo.
Bisognava costruire un tavolo più grande.
Però lei non voleva. Una notte allora, senza farsi vedere, entrò nella stanza e aprì il cassetto: tutti i sogni volarono via.
Lui dormiva nella stanza accanto e si svegliò di soprassalto.
Lei spense la luce della lampada sopra il tavolino e uscì dalla stanza del tavolo.